Pillole dall'università

Varietà mais del Principe di Scavolino

a cura del Prof. Matteo Busconi

SPECIE: Zea mays L.

NOME ACCESSIONE: EMR10 Mais del Principe di Scavolino

DESCRIZIONE: popolazione con piante alte circa 226 cm con una spiga di forma cilindro-conica  corta circa 15-18 cm e dal diametro medio di 41-45 mm. Il numero di ranghi varia da 10 a 12. Le cariossidi risultano essere di tipo vitreo di colore giallo-arancio, arancio o rosso-arancio. La pianta seminata verso metà Aprile svolge matura verso metà Agosto.

CARATTERISTICHE: Pianta molto rustica che si adatta ai terreni marginali di montagna dove sostituisce facilmente gli ibridi commerciali che necessitano di maggiori cure colturali. Agronomicamente interessante, pianta che resiste all’allettamento ma presenta foglie inserite con angolo piuttosto ampio.

STORIA: Questo mais è stato riscoperto negli anni ’90 grazie ad un progetto scolastico realizzato nella Scuola Media di Pennabilli. Il progetto, coordinato dal Prof- Luigi Mattei, era finalizzato alla riscoperta delle antiche tradizioni e dei prodotti locali a rischio di estinzione. La varietà è particolarmente legata al territorio, trovandosi Scavolino in una conca, i contatti con le altre zone erano resi difficili dalle condizioni orografiche della zona. La tradizione orale vuole la polenta prodotta da questo mais come accompagnamento per i cibi nella mensa dei conti di Carpegna che ressero il Principato di Scavolino istituitosi nel 1490. Tuttavia, la memoria storica della coltivazione risale almeno al periodo tra le due guerre mondiali anche se l’introduzione del mais nella zona Scavolino/Pennabilli potrebbe risalire al XIX secolo. Il nome “Mais del Principe di Scavolino” è stato attribuito dal poeta Tonino Guerra in omaggio ai Conti di Carpegna che ressero il Principato di Scavolino fino al 1819

USI: Il mais viene principalmente adoperato per uso alimentare.

ANNO DI CAMPIONAMENTO:2014.

LUOGO DI ORIGINE: Pennabilli (Rimini)

COORDINATE UTM: 43.81784 N, 122627 E.

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